Electric Blanket Says Ff

Max Payne

Regia: John Moore

Durata: 1h e 40m

Max Payne di nome e di fatto, poliziotto dai modi spicci a cui i kativi della Neo Borocillina hanno ucciso moglie e figlia. Quando la vendetta attraversa il monitor del sistema informatico per arrivare al grande schermo e tornare indietro a velocità binaria. Max Payne come infausto Omen nei confronti dello spettatore?

Best

5 - Brea Grant

In Heroes Overspeed Daphne, here a Fatton even credited in the credits. Perhaps the poorest cameo in film history and a milestone that deserves to be accredited.

4 - Deep Red

Bagliori pitted red to define the pain? Found fitting next-gen FPS style? After the first half hour of the film you forget it used and remains there, a curious intuition that seems half taken for a ride.

3 - Hallucinations Asgardians

The toxic delirious visions has placed the most imaginative and visionary aspect of the film. Avoided the real presence of demons-valkyries in the trailer suggested, there is only the induced hallucinatory perception that manifests itself through indefinite shadows first, then increasingly lethal and seemingly plausible. Following violent death due to much more material entities.

2 - Snow

"Fuori, la città sembrava un mostro crudele avvolto da una gelida oscurità", dice Payne nel gioco. Il film rispetta quelle parole, fornendo un'interpretazione notturna e nevosa che non fa distinguo fra vicoli e panoramiche. Minuscoli personaggi si muovono nel ventre di gigantesche mura, come intrappolati all'interno di una morsa fumosa e opprimente dalla quale è impossibile fuggire. Purtroppo tale forza di background viene sottosfruttata e relegata ad aspetto scenico funzionale ma distillato col contagocce.

1 - L'occhio che osserva

Within several sequences is felt in the meticulous geometric construction of the frame. If the technical instrument is likely to be brought back under the hegemony of aesthetics, the systematic precision will benefit some rarefied atmosphere that sometimes seems to hover around the protagonist, emphasizing the arid interior. Pearls before swine? Maybe. Or more likely, Moore occasionally remembers that he was the director of The Omen, a remake by director perfectible but less predictable than you might think.

Worst

5 - Sucre

Per 3/4 di film appare ghignando in penombra (nel locale notturno, sopra il tetto, ancora sopra il tetto ma a petto nudo..). Pare lo scemo del villaggio. Poi si scopre che è l'esperimento fallito del siero atto a creare il supersoldato. Peccato che non assomigli esattamente a Steve Rogers e tantomeno ad un riuscito antagonista.

4 - Olga Kurylenko

Può essere girl nel letto di Bond o bambolina dark nel letto dell'Agente 47 ma rimane un soprammobile extra-narrativo con poco tessuto addosso. Qui curiosamente non interpreta la prostituta russa bensì un ruolo che le va molto vicino, la sorella tossica della Mona (eh..) nel letto di Payne. Worst di incoraggiamento, ce la può fare.

3 - Flashback!

Seppia. Non si può. Dovrebbe essere vietato per legge. E poi i lampi di passato mancano della drammaticità trasmessa dal gioco, puntando su ricordi di romanticismo salvifico che è maniera fin dagli anni novanta e l'uso/abuso fatto ai tempi del Corvo. Sovvertire le regole non è cosa da tutti e men che meno da Moore (o d'amoore).

2 - Distretto di pulizia

Dov'è finito il sudiciume che definiva il degrado sociale e ambientale delle location visitate dal videogiocatore? Qui persino i cessi della metropolitana sono lindi e profumati di fresco, leccati a fondo da perfettini patinatismi fotografici incapaci di villana rudezza. Pareti poligonali vs. scenografia ricreata in studio = 1 a 0; più autentiche e coerenti le prime quanto più costruita e finta è la seconda.

1 - Pain and Suffering

Max Payne can only work if conveyed by a level of interactive communication. The reason is obvious: Payne movie we've had too many. With other names, but moved by the same vocations vindictive, even with the same ambiguous evil from similar motivations offensive. To justify the debt then you bet on the citation exasperated individual features (the bullet-time continued to exhaustion) but lacking the interactivity required to make the odyssey of the character not only noticeable, but fully plan on empathic emotional. In this, Behind Enemy Lines, he'd been gaming heavily, with possibly negative sense, but more ricondubile the media converged to what this failure can never be standardized.